U.S. San Giorgio Scicli 1957-58 S.S. Scicli 1956-57
S.S. Scicli 1955-56
S.S. Scicli 1955-56
S.S. Scicli 1954-55
S.S. Scicli 1953-54
S.S. Scicli 1952-53
S.S. Scicli 1951-52
S.S. Scicli 1950-51
Negli anni '50 il calcio sciclitano subisce una svolta decisiva. La famiglia Papaleo, prima sostenitrice della squadra, vuole portare la società nell'olimpo del calcio siciliano. Nel 1950-51 iscrive la squadra al campionato di Seconda Divisione e l'affida a Vincenzo Giglio. Vengono ingaggiati dei giocatori forestieri provenienti da tutta la Sicilia. Il campionato è un trionfo con tante vittorie e nessuna sconfitta.
Negli anni '50 il calcio sciclitano subisce una svolta decisiva. La famiglia Papaleo, prima sostenitrice della squadra, vuole portare la società nell'olimpo del calcio siciliano. Nel 1950-51 iscrive la squadra al campionato di Seconda Divisione e l'affida a Vincenzo Giglio. Vengono ingaggiati dei giocatori forestieri provenienti da tutta la Sicilia. Il campionato è un trionfo con tante vittorie e nessuna sconfitta.
Nel 1951-52, la famiglia Papaleo, non si vuole fermare. Viene raggiunto l'accordo con Maximiliano Faotto, il miglior allenatore in circolazione mentre Giglio va ad allenare il Licata. La squadra viene stravolta con l'acquisto di atleti di Serie C e Serie B. Vengono sostenuti sforzi economici disumani da tutti i dirigenti. Alla fine però la squadra cremisi arriva seconda dietro il Ragusa e approda in Promozione Interregionale. E' un vero trionfo.
Nel 1952-53 viene riconfermato Faotto e rinforzata ulteriormente la squadra. Il campionato è entusiasmante e viene sfiorata una ulteriore promozione in Serie D. La squadra arriva terza in classifica dietro Gela e Caltagirone ma davanti alle cugini rivali Ragusa e Modica.
Nel 1953-54, nonostante cominciano a vedersi le nubi di un fallimento, Papaleo e soci riconfermano in blocco il gruppo e ritentano la scalata. Il Bagheria di Banas e dei palermitani però è troppo forte e le risorse economiche vengono dilapidate fino all'ultima lira. La rinuncia all'ultima di campionato contro il Bagheria ne è la conferma.
Nel 1954-55 la situazione finanziaria è critica e i debiti economici con Faotto e alcuni giocatori la peggiora ulteriormente. Viene richiamato Giglio e la rosa viene integrata con i giovani sciclitani provenienti dalle giovanili. La salvezza sembra alla portata della squadra però l'illecito tesseramento del giocatore La Franca costa la penalizzazione e il penultimo posto in classifica. Sembra essere la fine di un ciclo.
Nel 1955-56 entra in scena l'avvocato Iemmolo che sostiene la società col tentativo di riportarla in Promozione. Viene sostenuto un ulteriore sforzo economico per rinforzare la squadra. Il girone di Prima Divisione viene vinto all'ultima giornata col 2-0 nello scontro diretto contro la rivale Rosolini garantendo la finale contro il Licata e il Terranova Gela. Gli spareggi però sono fatali e tutto viene vanificato.
A partire dal 1956-57 scoppia la crisi in seno alla società. Le casse sono vuote e non si riesce ad andare avanti. La Società Sportiva Scicli dichiara il fallimento e nel 1957-58 viene iscritta una nuova squadra col nome di San Giorgio Scicli. La nuova avventura dura però un solo anno e in campionato si ottengono solo sconfitte e ben quattro rinunce. E' la fine di un ciclo.
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